Sorrisi di mandariniLe notti ridevano
di bucce di mandarini
nel braciere, notti senza sere
di luce ingoiata
in un baleno, notti in equilibrio
tra affetti attorniati ad una coppa
e il giardino dilatato
dall'ombra, siepe da inventare
di là della finestra.Il buio allarga l'orizzonte
ai bambini, sbriglia la fantasia,
nel vetro baluginante
visioni il mio e il tuo volto
sconosciuto domani, con il sogno
che lieve sgocciolava
le ciglia e s'affacciava
alla magia. Mai l'ho incontrato
quel volto, né un altro
accarezzato
con l'intensità di quando
le notti ridevano
nelle bucce dei mandarini.
Giuseppe Tirotto (Castelsardo)
1° premio 2005
(Sezione poesia inedita sarda «Antonio Sanna»)