IL DESERTO SARDO
Non vedi che pietraie, e rovi e pietraie e pruni,
e querce e pietraie. Nessun'altra coltura
se non qualche solco di pallido grano
che implora nel vento: «Ho sete!».
Una voce bianca canta in tanto silenzio
una triste melodia; pare l'eco lontana
di un dolore senza fine.
Le risponde nella valle
un tenero pianto d'agnellino
che pare chiedere al mondo
perdono d'essere nato.Pietro Mura
2° premio ex aequo 1958 (Nuorese)