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  Sos chimbe orfaneddos

  Su semenadore

  Ninna nanna

  La solti

 

 

 

 

IL SEMINATORE

Prima di offrire col sudore nuovo,
nuova semente alla terra, già pronta,
«Sia santa l'ora» dice, guardando l'aurora.

Entra nel campo e intanto
si fa il segno della croce,
sollevando la mano alla fronte:
nel nome del Padre e del Figlio,
e dello Spirito Santo...

Scava i solchi e si fa il segno della croce:
e a croce sparge la semente a larga mano,
pregando; nell'aria, i biondi chicchi,
brillano come chiodi d'oro.

Alla sua voce, i buoi partono sereni,
procedendo dritti: sembrano umani;
il vomere affonda, s'immerge, e l'aratro,
torna e ritorna, sempre a pieno solco.

Suda il meschino, tutto curvo,
e premono i buoi inarcando il collo,
sulla terra addentata dall'aratro,
mentre la loro schiena pare un gancio.

Fuma la terra ancora calda
nell'umido mattino (è la brina che vola e fuma).
Nel solco ampio, spunterà
poi la pianta benedetta.

L'ammira il contadino,
e nel suo cuore la benedice;
e l'odore che sale dalla terra lo consola,
chè sa di pane nuovo.

E sogna sempre l'aia, ansioso,
sogna giorno e notte, preoccupato dei buoi,
del raccolto, della sposa, dei figli:
tutto il suo mondo, tutta la sua speranza.

 

Salvatore Corveddu (Grolle)

2° premio 1960 (Logudorese)