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IL CANTO DEL SUDORE

Salute! Uomo gentile e generoso
sai chi sono io?
Il sudore, fratello del sangue e del dolore
e della terra sale generoso.

Salute! bel sole, dal cielo
tu sorridi sereno e giocondo;
sai chi sono io?
Certamente, la gloria più grande del mondo.

Salute a voi, o metalli
che state rinchiusi nel cuore dei monti,
bagnati e da me lucidati:
cantate cantici di vittoria.

Salute! grandi e splendide navi
che come mondi di fantasia
portate dolore e gioia, da terra in terra,
e uomini e uccelli.

Io sono il sudore, lo sapete,
amico vostro sincero e fedele;
navi splendenti siccome il diamante,
portate la mia impronta onorata.

Ardite, care macchine alate,
di tutti i cieli regine e signore,
sono vostri i tramonti e le aurore,
e non per le anime dannate.

Salute! Non mi conoscete?
Io sono il sano e gaio sudore!
Volate, volate, e portate nel mondo
novelle di felicità e di pace.

O grattacieli, poderosi giganti,
che levate il capo tra le nubi,
al sudore, suvvia, fate festa!
È per me, se superbi siete in cielo!

E voi, treni, veloci come il lampo,
di me cosa ne dite? Meraviglie!
Di strade, ponti e gallerie,
non sono forse io l'artefice e il poeta?

Dighe massicce, quant'acqua serbate!
Quanto progresso per l'umanità!
E che vi sono fratello e padre,
narratelo pure al giorno e alla notte.

Oh! castelli di libri, dove menti profonde
hanno dato tanto!
Quanto di me vi è in essi, oh quanto!

Pensatore fecondo, tu lo sai!
Io sono fratello dell'agonia,
e pena, e pure gioia della partoriente,
e quando son versato santamente
divento alta e nobile preghiera.

pace, pane, concordia e amore
sei davvero re di tutto, o sudore.

Antonio Palitta (Pattada)
1° premio (Logudorese)1957