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  Su pane saboridu

  In su giardinu de Adamo

  Sos linnaresos

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I LEGNAIOLI

I
Un giorno che senza alcun pensiero
mi trovavo a cacciare nella fredda
campagna, nella valle del bianco
Gennargentu armato di fucile
e di zucchetta,

quando, d’improvviso un lamento sento:
“ditemi, o zio, la fascina
aiutate Lorenzo a legarla
perchè non può stringere la fune?”

Mi giro: un bambino, una bambina,
fratello e sorella, scalzi,
vestiti di stracciche come foglie al vento tremavano,

avevano preparato il carico della legnama,
poiché erano rattrappiti per il freddo,
nella disperazione stavano per legarla,

II
"Oh! Poverini, qui che ci fate
Lontano, così tardi e con questo freddo?
In paese velocemente perchè non rientrate?”
Domando, e l’ometto, più grandicello,

timido risponde: “vedete,zio,
che noi abbiamo nel bosco
cercato questa legna...ci potete legare
la fascina, perché noi abbiamo freddo”

"Siete piccoli, chi ti ha mandato?
Che testa quella di tua mamma e di tuo babbo!”
E osservando la legna che in terra

Tra le spine avevano cercatami risponde
(piangevano entrambi)
"Mamma è malata e babbo è in guerra”.

III
Al triste lamento dei piccoli
La campagna è diventata più fredda;
nel mugghiare il vento, il dolore si è alzato
a diffondere nella distesa .

E io ho sentito tanto amore,
tando da riempirmi l’anima
per due bambini senza errore
che stavano soffrendo una pena smisurata;


e li ho abbracciati e al cuore
stretti e supplicato ho il vento
perchè si fosse fermato e al loro

padre lontano non avesse raccontato
dei figli il misero lamento.
Pietoso, il vento si è placato.

Prina Emilio – Fonni
(Premio Ozieri 1957)

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